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Insalata in busta, solo 5 marche si salvano secondo un recente test: fai attenzione a cosa compri

Attenzione alle insalate in busta, solo queste 5 marche si salvano: cosa ha rivelato un test francese, tutti i dettagli da conoscere.

Le insalate preconfezionate rappresentano una soluzione pratica per chi cerca un’opzione veloce e senza il dispendio di tempo necessario per la preparazione delle verdure. Tuttavia, uno studio recente ha messo in luce alcune preoccupazioni riguardanti la qualità e la sicurezza di questi prodotti.

Insalata in busta, sono solo queste le marche che si salvano – oldmcl.it

Un’indagine condotta dalla rivista francese 60 Millions de Consommateurs ha esaminato 26 varietà di insalate confezionate, tra cui valeriana, iceberg e lattuga. Sorprendentemente, anche i prodotti etichettati come “BIO” o “Senza tracce di pesticidi” non sono stati risparmiati dalla presenza di sostanze indesiderate. Questo studio ha rivelato che solamente 5 marchi su 26 non presentavano contaminazioni da fitofarmaci.

L’uso dei pesticidi nella coltivazione delle insalate

Le insalate a foglia verde sono particolarmente vulnerabili agli attacchi dei parassiti e all’umidità. Per questo motivo, l’utilizzo dei pesticidi è una pratica comune tra gli agricoltori che cercano di garantire un prodotto esteticamente accettabile e con un alto rendimento. Tuttavia, ciò comporta il rischio che residui di queste sostanze chimiche rimangano sulle verdure fino al momento del consumo.

Attenzione a queste marche – oldmcl.it

Dai risultati emerge che solo cinque tipi di insalata (due varietà di lattuga e tre tipi di valeriana) sono stati giudicati privi da contaminazioni da fitofarmaci. Tra questi spiccano Bonduelle BIO Iceberg e Florette Cuore di Lattuga, con punteggi elevati per quanto riguarda la sicurezza alimentare. Al contrario, altri prodotti hanno mostrato livelli preoccupanti con una media di 3,8 residui per ogni campione contaminato.

Particolare attenzione è stata rivolta ai cosiddetti pesticidi CMR (cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione). Sebbene le quantità rilevate rispettassero i limiti normativi europei – teoricamente non comportando rischi immediati per la salute – l’esistenza dell’“effetto cocktail”, ovvero l’interazione dannosa tra diverse sostanze chimiche presenti sulla stessa pianta, rimane una fonte significativa d’inquietudine.

Anche alcuni prodotti biologici sono stati trovati contenere tracce nocive. Questo potrebbe essere dovuto alla contaminazione del terreno o dell’acqua utilizzata nell’irrigazione oppure alla dispersione aerea proveniente da campagne vicine dove si praticava lo spargimento dei pesticidi.

Questi dati dovrebbero mettere in allerta sulla tipologia dei prodotti a cui fare attenzione. Quindi è sempre meglio controllare bene le etichette prima dell’acquisto, per non mettere a rischio la propria salute. Solitamente, più la lista degli ingredienti è breve meglio è.

I.B.

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